domenica 22 giugno 2014

La Fotografia e il tempo

"Da piccola amavo prendere una sedia avvicinarla alla cucina economica, mentre mia madre cucinava e osservare i piatti in cottura.
L'acqua che bolliva, le uova che cuocevano, le minestre che ribollivano, le patate che friggevano.
Il calore che trasformava, che attivava processi di cambiamento, che "faceva muovere" le cose.
Perché le bollicini d'aria comparivano dal fondo delle pentole ed esplodevano in superficie, perché la chiara dell'uovo si solidificava e poi si bruciava passando dal trasparente, al bianco, al nero?

Era la stessa cosa che faceva il passare del tempo con i nostri corpi, con le nostre cose?

Le magliette si lacerano, la pladtica diventa opaca, il legno si riga.

Le mani di mia madre negli anni si riempivano di righe, la pelle era meno elastica, righe di mappe...  Ricordo il profumo della crema delle sue mani pensando a queste immagini, l'unica cosa con cui si prendeva cura di se...

Da quale bisogno arriva la nostra illusione di eternità?

Scatto immagini che congelano istanti...

Impermanenza. "

Ivanda Mariottini
"La fotografia e il tempo"
Edizioni La dea
Collana I grandi della fotografia

  « La fotografia, come le altre arti, come il linguaggio, come la letteratura subirà la sua evoluzione: una volta che si saranno stancati d...